Il Vecchio Porto di Marsiglia tra leggende e curiosità
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Secondo un’antica leggenda nel lontano 600 a.C. due navi greche, guidate da Simon e Protis, arrivarono nell’attuale vecchio porto di Marsiglia: una volta giunti, i due uomini, conquistati dalla bellezza della città, decisero di volervisi installare. Si rivolsero quindi a Nanno, il re dei Liguri, il popolo allora al dominio della città, per chiedergli il permesso. Il caso volle che proprio quel giorno Nanno avesse deciso di dare in sposa la figlia, la quale avrebbe dovuto scegliere il suo futuro marito tra i presenti al banchetto. Gyptis, la figlia di Nanno, fu subito conquistata dallo sguardo di Protis e lo scelse come suo sposo. Il re accettò il volere della figlia e diede loro in dote il territorio di Massalia (futura Marsiglia).
Secondo questa soave leggenda, quindi, Marsiglia è figlia dell’Amore e il “Vieux port” fa da sfondo a questo mito poetico e leggiadro.
Credo che questa origine contribuisca a connotare ulteriormente il porto di Marsiglia di un fascino singolare e sapere di questa storia mi ha fatto ancora più innamorare di questo luogo magico.
Come vi ho raccontato in un mio vecchio post (che trovate QUI) sono stata a Marsiglia con mio figlio in un fine settimana di Novembre: nell’articolo vi ho dato le informazioni utili ma, in questo caso, voglio dedicare delle parole solo all’unicità del Vieux Port, una sorte di ode al mare e ai suoi pescatori.
Il Vieux Port ha contribuito a dare un’importanza storica a Marsiglia in quanto primo porto della nazione: oggi tuttavia ha perso la sua principale valenza, poichè le attività marittime sono state trasferite principalmente al Gran Porto Marittimo, ma resta comunque il centro nevralgico di Marsiglia, colorato e variopinto.
Quando ci si ritrova al cospetto del Vieux Port, con il mercato del pesce in attività alle prime luci del mattino, le voci dei pescatori che incantano, Notre Dame della Garde che scruta dall’alto e si ode tra le onde del mare il vociare cosmopolita del popolo marsigliese non si può non restare incantati.
Il porto già di per sé variegato è stato anche arricchito da un’opera artistica, a mio parere geniale, in seguito alla nomina a Capitale della Cultura Europea 2013: mi riferisco al cielo di acciaio di Norman Foster.
Si tratta di un padiglione in acciaio in cui i pedoni possono specchiarsi mentre le barche ondeggiano e i pescatori ciarlano: una creazione all’apparenza forse semplice ma che invece si rivela magica. La vita si riflette al contrario, capovolta, i bimbi si divertono, si intravede il mare e la prospettiva invertita da’ origine a riflessioni nuove e inedite.
Il porto ospita diverse baie, spiaggiette e numerosi ristoranti tipici di pesce: durante il nostro fine settimana è stato un piacere scegliere uno di questi, lasciandoci guidare dall’istinto e scegliendo una prospettiva che ci permettesse di assaporare la famosa bouillabaisse (la zuppa di pesce alla marsigliese) osservando nel contempo i marinai dirigere alteri e fieri le loro imbarcazioni.
Per immergersi appieno in questa dimensione è possibile fare la traversata del Vieux- Port in traghetto. In generale il noleggio barche è un’attività molto diffusa a Marsiglia: in particolare consiglio di approfittare per fare delle escursioni e visitare le Calanques, le bianche falesie che si estendono per 20 km fino a Cassis e sono rinomate tra le principali bellezze della Francia, e il Castello d’If, la fortezza inoppugnabile secondo i racconti di Alexandre Dumas e dell’eroe nato dalla sua fantasia Edmond Dantès, il conte di Montecristo.
Noi, purtroppo, non abbiamo fatto in tempo a noleggiare una barca o a fare una traversata, ma, passeggiando tra le banchine, ci è sembrato di rivivere le atmosfere dei romanzi di Jean- Calude Izzo, lo scrittore noir che ha fatto riscoprire Marsiglia e che amava “la luce smagliante” del porto.
Passeggiando si udiva l’eco delle sue parole e l’atmosfera dei suoi libri aleggiava tra le barche:
Sarà la luce che fa socchiudere gli occhi, o il languore delle birre e dei pastis ai tavolini del Vieux Port, o i richiami dei gabbiani e gli occhi fiammeggianti delle ragazze – nei cui lineamenti esotici si leggono infinite migrazioni -che ridono e «parlano forte, per farsi notare, per mostrare che sono belle. E lo sono» (Jean-Claude Izzo, Casino totale).
I porti hanno un grande fascino e quello di Marsiglia ha anche una storia che ne aumenta l’attrattiva.
Confermo: i porti esercitano un fascino unico e mio mi sono innamorata di quello di Marsiglia per questo gli ho dedicato un articolo 🙂
adoro Marsiglia e mi sono persa nel tuo post!
Ho in progetto di tornarci, sai? E mi sa che un pochino è colpa tua 🙂
Brava… as always**
dolce tu…as always! Io l’ho amata Marsiglia soprattutto per il porto…secondo me devi tornarci anche perche’ se non sbaglio tu sei andata prima che diventasse Capitale della cultura nel 2013 vero? poi con l’occasione fai un giro della Provenza 😉