5 modi per far innamorare i vostri bambini dei viaggi
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Per scongiurare la fatica e la stanchezza in viaggio in famiglia ecco la mia lista dei 5 modi per far innamorare i bambini dei viaggi.
Viaggiare attraverso gli occhi di un bambino, condurlo per mano verso un nuovo mondo e fargli conoscere una nuova cultura, lasciare che venga rapito da nuovi sapori e nuovi colori: una dimensione nota ai genitori viaggiatori e che raccomando di vivere a tutti quanti.
Tutte le sensazioni vengono amplificate: l’entusiasmo del viaggio diventa gioia pura, la felicità di fronte una nuova scoperta estasi, la soddisfazione per la nuova conoscenza un totale appagamento ma, ahimè, anche la stanchezza viene enfatizzata e a volte può diventare un vero “sfinimento”.
A mio parere c’è un modo per far sì che le sensazioni esaltate siano solo quelle positive e tale per cui la sensazione di stanchezza sia contenuta il più possibile: la soluzione è quella di far appassionare i nostri figli alla meta del viaggio in modo che l’entusiasmo li travolga e faccia da motore del viaggio!
Ecco quindi la mia personale lista dei 5 modi per far innamorare i bambini dei viaggi…già prima di partire:
1. Prendiamoli per la gola:
Facciamo loro assaporare qualche prodotto tipico della nostra meta di viaggio o, se non è possibile trovare il prodotto esatto, offriamo loro un alimento simile spiegando che dove andremo ne troverà uno corrispondente molto più buono: prima di andare a Madrid ho fatto fare a Baby P. una cura intensa di prosciutto crudo romanzando il fatto che in Spagna avrebbe potuto deliziare il palato con un prelibato Jamón ibérico. Ora, tralasciamo il fatto che a Madrid non siamo più riusciti ad andare (se siete curiosi del perché leggete QUI) e ora mi ritrovo un “fissato compulsivo” di prosciutto crudo, ma questa è un’altra storia. Ovviamente questa linea dell’accostamento al cibo non è perseguibile con bambini molto piccoli: in tal caso muniamoci di termos dove andremo a conservare i pasti caldi che cucineremo in loco, per i primi viaggi di Baby P. è stato un alleato molto utile!
2. Alla scoperta della toponomastica e della carta topografica
Già da prima dell’avvento di Baby P. ero solita documentarmi sulla nostra destinazione ma, da quando ho iniziato a viaggiare con mio figlio, cerco soprattuto di coinvolgerlo nei miei “studi e sopralluoghi geografici”. Per un bimbo piccolo, come il mio, esistono delle cartine gioco delle metropoli più note da colorare in formato poster, tovaglietta o foglio da disegno. La nostra di Parigi è della casa francese Omy – Design & Play: un modo simpatico e piacevole per avvicinare i bimbi alle principali attrazioni da visitare. Cogliamo l’occasione del viaggio per studiare insieme un po’ di geografia: approfondiamo l’origine del nome della città, studiamo la piantina e l’orientamento, scopriamo con quali paesi confina ecc. Per i bimbi più grandi esistono delle guide a loro misura: libri gioco che sanno parlare il linguaggio dei bambini e coinvolgerli in maniera intelligente come ad esempio la collana “I Bambini alla scoperta di” (Edizione Lapis).
3. Parliamo la stessa lingua?
Credo che un altro modo utile a coinvolgere un nanetto sia quello di incuriosirlo con la lingua del paese di destinazione: insegnargli qualche termine o magari comprare un libricino gioco con i termini della nuova lingua. Potreste porvi come obiettivo quello di insegnare una frase o una parola nella lingua di tutti i paesi che visitate da un più semplice “Ciao”, al nome del personaggio preferito di vostro figlio a frasi più lunghe del tipo “Mi chiamo X, ho x anni e sono Italiano”. Ad ogni nuovo viaggio sarà divertente ricordare le precedenti versioni e scoprire la nuova o magari potreste annotarle in un taccuino di viaggio! Noi siamo partiti con i libri in francese ma ancora siamo fermi a “Ciao”!
4. Il modo più facile? I giocattoli! Durante i nostri viaggi abbiamo iniziato a prendere un giocattolo (piccolo, anche solo simbolico) in ogni destinazione, un ricordo che il bimbo possa associare a quella determinata località: la consapevolezza che nella nuova meta avrà un nuovo giocattolo da aggiungere alla sua “collezione” può rivelarsi lo stimolo più forte di tutti!
5. La musica, il linguaggio universale: la musica ha secondo me una fortissima forza trainante, accompagna tutti i momenti principali della (mia) vita e scandisce gli attimi più importanti. Lasciate che il vostro piccolo scopra la musica del posto: potreste già fargli ascoltare qualcosa prima di andare e poi approfittare del viaggio per fargliela vivere. La musica può essere uno dei mezzi di comunicazione più potente: lascia che le emozioni vengano fuori, rende il viaggio speciale e forse più ricco e permette di scoprire qualcosa della cultura locale. Si possono acquistare dei cd o semplicemente cercare in rete le canzoni più note che siano adatte a bambini o magari solo trovare la sigla del cartone preferito e ridere di come possa essere buffo ascoltarla in una nuova lingua.
Piaciuta la mia lista? La trovate utile? Che cosa aggiungereste?
Questo post sostiene l’evento #BancoInfanzia, promosso da Mission Bambini, che si svolgerà il 18 e 19 aprile in 130 negozi Prénatal per aiutare i bambini in difficoltà in Italia. Per partecipare alla raccolta di prodotti per il cambio, la pappa e la nanna: www.missionbambini.org/banco-per-l-infanzia
Questi consigli oltre ad essere utili… mi fan venire una gran voglia di partire! Bellissimo post, grazie!
Be’ l’obiettivo e’ anche quello…far capire il modo di far appassionare i bimbi ed avere ancora piu’ entusiasmo alla partenza 😉 Grazie per il complimento, davvero apprezzato 😀
I miei prediligono il punto 2, vogliono sempre documentarsi e vedere dove si va, che posti ci sono…
Bella l’idea di usare anche gli altri sensi, mi hai dato ottimi spunti per stimolare la voglia di viaggiare 🙂
Strafelice di essere riuscita a darti altri spunti..se uniamo le forze i viaggi con i nostri piccoli diventeranno una passeggiata 🙂 La curiosita’ dei tuoi piccolo ad ogni modo e’ il motore piu’ potente in assoluto!
Post molto carino e utile! Prima di partire per Monaco (ehm… viaggio saltato anche a noi), avevo detto a Mr D che avremmo mangiato un sacco di wurstel col ketchup, che lui adora!
Ciao!
Vale
emh…e quindi e’ diventato come il mio un patito dei wurstel senza andare a Monaco? 😉 Grazie per essere passata nel mio blog e per il complimento 😀
Bellissimo articolo!!! Però non dovevi parlarmi di prosciutto crudo…Lo agogno ormai da quasi 5 mesi!!! 🙂
grazieeee che carina che sei 😀 ma lo sai che io anche nei 9 mesi potevo mangiarlo?? ero tra le fortunatissime…non e’ che ora smetti di seguirmi? 😉