Miami con bambini: le emozioni provate in viaggio con mio figlio
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Da diversi giorni tutti mi
chiedono com’è andato il viaggio a Miami con mio figlio e com’è stata questa prima esperienza di viaggio in aereo intercontinentale per gli USA. È arrivato il momento di farvi il primo resoconto.
La verità è che per un po’ di giorni sono stata in uno stato di totale limbo, la mia mente ancora fluttuava felice riscaldata dal sole della Florida, e avevo la sensazione costante del benessere provato in viaggio a godermi ininterrottamente mio figlio come il tram tram quotidiano non mi permette di fare.
Poi però la realtà ha preso il sopravvento, i ricordi hanno iniziato a diventare un po’ più sfumati e prima che si sfaldassero del tutto ho capito che era arrivato il momento di mettere nero su bianco (o meglio di digitare) i primi ricordi e le prime emozioni del mio american dream.
In questo primo post ho deciso di parlarvi delle sensazioni che ho vissuto e che mi porterò dietro, del mio piccolo bagaglio di “american emotions”, degli stati d’animo che hanno caratterizzato questo viaggio unico.
Pienezza
Ecco la prima parola che mi viene per definire la gioia che ha pervaso questo viaggio a Miami.
Pienezza nel senso di completezza a tutto tondo: felicità di essere in viaggio con Sir G, il mio compagno, e il lusso di potermi godere mio figlio di giorno e notte, l’entusiasmo di scoprire il mondo attraverso i Suoi occhi e l’adrenalina che caratterizza sempre la scoperta di nuove terre.
Euforia
Scoprire nuove terre, nuovi usi e tradizioni e nuove persone mi ha sempre trasmesso un senso di euforia: uno stato di adrenalina pura pre partenza, un entusiasmo unico durante il viaggio e un senso di malinconia (costruttiva!) post partenza utile per ritrovare l’euforia del viaggio successivo.
Vi assicuro che quando si inizia a viaggiare con un bimbo piccolo, e si comincia a vedere il mondo attraverso i suoi occhi, a scoprire i sapori attraverso il suo palato e a relazionarsi alle persone tramite lui, questa sensazione di euforia viene enfatizzata oltre ogni limite e ci si rende conto che viaggiare in questo modo è l’unico modo possibile.
Stanchezza
Non posso negare che alla Pienezza e all’Euforia si sia accompagnato anche un senso (costante?) di Stanchezza. Non neghiamolo: viaggiare con un bambino piccolo non è come viaggiare da soli. Lo si capisce sin dal volo di partenza: se una volta mi preoccupavo di quale film avrei visto, in questo caso il mio unico pensiero è stato quello di intrattenere mio figlio e sapere che stesse bene. Questo stato in cui si è proiettati sempre su un’altra persona diversa da se stessi è sì naturale ma anche logorante. Tuttavia, come detto, le altre sensazioni positive sono così tanto esaltate che, allo stesso modo di come avviene nei ricordi, i sentimenti positivi hanno la prevalenza e tutto il resto diventa solo un piccolo “incidente di percorso”.
Sfasamento
Non è uno stato d’animo vero proprio ma è la parola che mi viene mente quando penso al modo diverso in cui abbiamo festeggiato il Natale: per me il 25 Dicembre ha sempre coinciso con il freddo fuori dalle finestre e il tepore di casa, idealmente la neve bianca e un camino accesso. Essere in spiaggia al caldo e farmi il bagno a mare il 24 Dicembre non mi ha fatto minimamente percepire che si trattava della santa Vigilia ma dall’altro lato è stato un modo così originale e diverso di celebrare le festività natalizie che difficilmente lo dimenticherò!
Amicizia
Come vi ho anticipato in questo viaggio eravamo con una coppia di amici con figlio di 1 anno circa e a Miami ho avuto la possibilità di vedere la prima forma di amicizia sbocciare: i primi giochi, le prime forme di rapporto in cui l’altro bimbo rubava costantemente i peluche a Baby P. e lui si lagnava ma poi si girava per cercarlo, il sorriso che compariva nel viso nel mio bimbo quando la mattina vedeva il suo amichetto, i primi abbracci. Forse questa sorta di “fratellanza” affiorata durante il viaggio è stata davvero la parte più bella di questo viaggio memorabile.
P.S. Avete seguito le mie vicende su Twitter e Facebook con l’hashtag #peekabooamiami?
Vi lascio un piccolo regalo: l’album che ho realizzato con le foto fatte dal mio i-phone grazie a Steller!
che spettacolo trascorrere il Natale al caldo… I due in costume che portano l’albero sulla spiaggia mi fanno morire!! 🙂 e devo dire che mi fa venire voglia di provarlo pure io un Natale così alternativo!!!! brava!!! ottimi spunti come sempre!
ahahasi anche a me hanno fatto morire i due con l’albero di natale in spiaggia, per questa l’ho scelta come foto in primo piano per il post 😀 che carina che mi hai scritto “ottimi spunti come sempre”. Ho davvero apprezzato e se so che riesco davvero a dare buoni spunti sono contenta 🙂
È sempre bello leggere dei tuoi viaggi 🙂
Aspetto il seguito!
siiii ed e’ bello ricevere un commento come il tuo! Eh mi devo sbrigare per il seguito…se no diventa un lontano ricordo 😉 Stay tuned
Quante emozioni! Tutte bellissime. La mia preferita:l’amicizia tra i due UNENNI!!
aspetto il resto del racconto!
ovviamente da mamma di un altro quasi unenne (ha fatto 1 anno il tuo? forse ancora no…) non potevi che apprezzare quella emozione! Anche se detta tra di noi da te mi aspettavo che concordassi con il fatto che avere un pargolo poco ingordo ha i suoi vantaggi 😉
Che bello! Non vedo l’ora di leggere il seguito!
Grazieee gli apprezzamenti da parte tua sono sempre molto ben accetti!! Ho scritto il nostro primo diario di viaggio di Miami, se sei curiosa vai a dare un’occhiata 😉
Aspettavo con ansia questo primo post.. e già assaporo il resto!!
La foto dei tue piccini è la mia preferita, rappresenta il vero senso del nostro nuovo modo di viaggiare, di vedere il mondo attraverso i loro occhi..
Brava!!
si concordo la foto dei due bimbi e’ davvero bella, e’ anche una delle mie preferite. Durante il viaggio vederli giocare insieme era una delle cose piu’ belle e scoprire nuovi luoghi con loro aveva un sapore che non avevo mai provato 😉 Grazie per il Brava 😀
Miami: un bellissimo sogno per tutti, il caldo Natale non perchè c’è il camino ma per il sole ! Quello che mi incuriosisce è il mix di cultura anglosassone e sudamericana…qual’è quella che prevale come potenza suggestiva e sensazioni ? ci si sente negli USA o in un contesto prevalentemente ispanico ? la lingua che si sente di più dovrebbe essere l’americano ma per strada qul’è la sonorità più diffusa ?
si e’ vero un bellissimo sogno e spero infatti di aver fatto sognare qualche mamma con il mio racconto! Be’ con l’inglese ovviamente si comunica tranquillamente e si vive bene ma la sonorita’ piu’ diffusa credo fosse quella ispanica, mi e’ anche capitato di incontrare delle persone che avevano difficolta’ a parlare in inglese e preferivano lo spagnolo. Questa influenza hispanica in un paese americano e’ molto suggestiva, davvero. Forse e’ uno dei tratti piu’ interessanti della citta’ 😀