Riserva del Lago di Burano: oasi di pace…e di sale!

Lago di Burano e Bambini

“Che bello vai al mare? vedrai che dormite si farà Baby P.!”: è già una settimana che sono al mare e mio figlio non mostra alcun segno di cedimento anzi se possibile risulta ancora più energico ed attivo del solito!

Martedì 1 Luglio 2014, conscia dunque del fatto che lo iodio galvanizza mio figlio (invece di sfiancarlo come tutti dicevano avrebbe dovuto succedere) ho deciso di optare per una passeggiata al lago. Ho creduto e forse sperato che l’acqua dolce lo avrebbe calmato o sarebbe meglio dire sedato!

lago di burano

Ho la fortuna di avere una casetta a Capalbio Scalo, in provincia di Grossetto (Toscana) all’Argentario. Non molto distante (anzi direi proprio a 5 minuti di distanza) si trova la Riserva Naturale del Lago di Burano: la scelta quindi è stata piuttosto facile.

Dopo aver prontamente coinvolto la granny e aver “accomodato” Baby P. nel suo “amato” seggiolone (chissà perchè è sempre riluttante quando lo sistemo e aggancio le cinture di sicurezza: avrà già preso dal padre lo spirito di indipendenza o sarebbe meglio dire di insofferenza?) ho percorso la Strada Litoranea seguendo le indicazioni per il Lago di Burano e in pochi minuti sono arrivata al Centro Visite WWF.

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Per chi non lo sapesse il Lago di Burano è un’ex riserva di caccia, oggi riserva protetta, situata nella Maremma meridionale tra Ansedonia e Chiarone comune di Capalbio (Gr). È stata la prima Oasi del Sistema affidata al WWF quando era appena nato.

L’area dell’Oasi si estende per 410 ettari ed ospita diversi tipi di uccelli; la flora può contare su oltre 600 specie. Nel panorama sono ricompresi anche 12 km di spiaggia e una duna (o tombolo) ricoperta da macchia mediterranea.

Purtroppo, una volta arrivati, nessuno ci ha accolto a braccia aperte come mi aspettavo ma in compenso un cartello colorato mi informava “in maniera sprezzante” che l’oasi era chiusa per non disturbare la riproduzione degli animali e che dietro l’edificio c’era un sentiero libero aperto dalle 10 al tramonto.

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Ci siamo quindi avviati all’ingresso del sentiero consigliato, individuabile grazie alla presenza di una simpatica statua di panda (simbolo del WWF, ndr). Il percorso si presentava agevole considerando che Baby P. era nel passeggino e soprattutto all’orizzonte non si delineava nessuna salita.
Una serie di cartelli illustrava la presenza di fauna e flora visibile durante il tragitto.

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Il primo segnale incontrato è stato quello del giardino delle farfalle: noi ne abbiamo vista solo 1 e non credo che fosse neanche particolarmente rara, ma ci siamo accontentati.
Eccola qui: la vedete no?

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Si prosegue con punti di appostazione per visualizzare le volpi: anche in questo caso niente volpi, ma in compenso abbiamo visto un coniglio selvatico e mio figlio era entusiasta.

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So che la foto è molto sfocata ma era solo per dimostrarvi che effettivamente l’abbiamo avvistato e non ho “vaneggiato”…

Quindi una serie di esemplari di “flora” da apprezzare fino ad arrivare alle zone umide costiere. La tappa finale è la vista del lago: credo che la pace che trasmetta questa visuale valga da sola la passeggiata.

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Siamo rimasti tutti e 3 incantati, cullati solo dal canto dei gabbiani. Accanto alla pedana in cui ci siamo fermati c’è una torretta dove poter salire per godere appieno dello scenario: le scale sono piuttosto ripide e per il momento sono salita solo io ma tornerò con mio figlio quando avrà compiuto almeno 2/3 anni. La vista da sopra merita.

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Dopo esserci rilassati respirando appieno l’aria salmastra del lago e dopo aver goduto della pace trasmessa dall’oasi siamo ritornati al punto di partenza.

Ebbene sì avete letto bene l’aria “salmastra”: una volta arrivata ho infatti scoperto che il lago in realtà non è niente di meno che uno stagno costiero salmastro, relitto di un antico lago, collegato al mareGuardavo mio figlio che dopo aver “millantato” uno stato di pacatezza appariva ancora più elettrizzato e realizzavo che l’idea di portarlo in un lago che credevo di acqua dolce non era stata una mossa vincenteMi sentivo tradita dalla quiete di un lago che si rivelava essere un surrogato di mare.

La passeggiata è durata nel complesso una ventina di minuti ma con un bambino di 1 anno circa nel passeggino è stata sufficiente e soprattutto piacevole. Alla fine mio figlio seduto sul seggiolone appariva soddisfattopronto per una notte di bagordi e carico per il giorno dopo. Forse però, o almeno spero, arricchito da questa nuova esperienza e da un panorama unico.

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Informazioni utili:

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Per i bimbi più grandi è possibile partecipare alle visite organizzate dal WWF dell’oasi nel suo complesso: le visite durano circa 2 ore e sono tenute da guide che illustrano, con un linguaggio semplice e adatto ai bambini, i vari esemplari di flora e fauna. Due anni fa (quando ancora mio figlio non era nato) ho partecipato ad una visita pomeridiana dell’oasi organizzata dal WWF che si concludeva con cena al sacco in spiaggia e illustrazione delle principali costellazioni: è stata un’esperienza intensa e piacevole, direi anche un po’ magica. Erano presenti diverse famiglie con figli di almeno 4/5 anni e ricordo che i bambini mostravano grande entusiasmo: raccomando queste escursioni per chi ha figli dell’eta’ adatta.

Orari di Apertura:

L’Oasi è aperta da settembre ad aprile. Le visite si svolgono la domenica alle ore 10.00 e alle 14.30 (ora legale 15.00). Nei mesi estivi le visite sono solo su prenotazione (lun, merc e sabato alle 17.30). L’ingresso per i soci WWF è gratuito. Il percorso e’ attrezzato anche per inabili.

Durante tutto l’anno è possibile visitare gratuitamente il sentiero libero situato dietro il centro visite dalle ore 10 al tramonto

Come raggiungere l’Oasi:

Da Alberese si prende la S.S. Aurelia in direzione Roma e si seguono le indicazioni per Capalbio Scalo, si prosegue prendendo il bivio per Marina di Capalbio al Km 133, in pochi minuti si raggiunge il centro visite, lungo la Strada Litoranea.

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Qui trovate il sito ufficiale.
Qui invece trovate il link alla pagina Facebook: vi suggerisco di tenerla d’occhio per essere informati sugli eventi e le visite che organizzano.

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Lucrezina
Written by Lucrezina
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