Dolphin watching a Taranto

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Anni fa, quando frequentavo il liceo classico, lessi una leggenda molto triste scritta da Plinio il Vecchio nella sua “storia Naturale”: in questo mito si parlava dell’amicizia speciale tra un bambino e un delfino e si raccontava di come il pargolo, dopo aver dato la merenda al suo amico, ogni giorno gli salisse in groppa per essere accompagnato dall’altra sponda del lago Lucrino e recarsi a scuola. Il racconto si concludeva tragicamente con la morte, prima del protagonista e poi del suo amico cetaceo che si lasciava morire per il dolore della notizia.

Fui molto colpita dal racconto, dall’unicità di questa amicizia, dalla profondità dei sentimenti e dalla purezza; credo che questa leggenda mi abbia fatto innamorare particolarmente dei delfini e abbia contribuito a farmeli immaginare come degli amici speciali.

Ecco perché quando mi è stato proposto di fare un’escursione in catamarano a Taranto per osservare i delfini da vicino non mi sono fatta sfuggire l’occasione: dapprima mi sono entusiasmata all’idea, poi è seguita la sorpresa suscitata dalla proposta di location, in maniera ingenua (o forse direi ignorante) non avrei mai pensato di avvistare i simpatici animali a Taranto.

L’antico scrittore Pausania racconta, in “Descrizione della Grecia”, che lo spartano Falanto, a seguito del naufragio della sua nave fu aiutato e trasportato da un delfino nelle coste dell’Italia meridionale, dove fondò la città di Taranto. Sembra che quindi anche storicamente ci fosse un legame tra Taranto e i delfini.

Dove vedere i delfini in Italia? a Taranto!

L’escursione cui ho preso parte con Sir G. e Baby P. e che mi ha permesso di vedere i delfini era organizzata dalla Jonian Dolphin Conservation: si tratta di un’associazione di ricerca scientifica il cui principale scopo è proprio lo studio dei cetacei all’interno del Golfo di Taranto nel Mar Jonio Settentrionale.

Com’è indicato nel sito ufficiale della JDC, l’associazione organizza campagne di dolphin watching per autofinanziarsi: grazie a questa iniziativa si diventa ricercatori scientifici per un giorno; durante l’escursione, infatti, si viene coinvolti nelle varie fasi di avvistamento dei cetacei, viene spiegata l’importanza di fotografare la pinna dorsale per identificare i delfini e di registrare i loro fischi e, alla fine, si ha la possibilità di compilare le schede di avvistamento cetacei: i dati vengono poi trasmessi al sistema Obis-Seamap (Ocean Biogeographib).

L’attività viene svolta a bordo di un catamarano da ricerca abilitato al trasporto di una trentina di persone: la barca è quasi interamente coperta per ripararsi dal sole e, inoltre, c’è una comoda rete che permette ai bambini di sdraiarsi e stare a contatto con il mare e la natura. A bordo è disponibile un bagno (il caratteristico e tipico bagno da barca!).

Nel corso della giornata vengono offerte delle specialità locali per rifocillarsi: dai tipici taralli pugliesi alle scamorzine, da ottimi primi alla frutta di stagione; inoltre sono sempre disponibili bibite di vario genere.

A bordo vengono, poi, tenute delle piccole ed interessanti lezioni di biologia marina che contribuiscono a rendere la gita piacevole e soprattutto più interessante per i bambini: Baby P. non era ancora in grado di seguire parola per parola ma era comunque attratto dai cetacei presenti nel poster e dai bimbi più grandi che ascoltavano in maniera doviziosa.

Noi abbiamo vissuto questa splendida esperienza ad agosto: devo ammettere che inizialmente ero titubante perché temevo che Baby P. fosse troppo piccolo e, dopo l’entusiasmo iniziale, fosse dura tenerlo a bada considerando che la gita dura circa 6 ore ma per fortuna la realtà si è rivelata più facile e piacevole del previsto.

Mio figlio si è davvero emozionato a vedere i delfini nuotare felici, forse più di quello che pensassi, e questa esperienza meravigliosa ha sostanzialmente reso la giornata facile e unica. Oltretutto abbiamo avuto la fortuna di vedere un delfino di appena 5 giorni e spiegare al mio nanetto che c’era una mamma con il suo figlio piccolo liberi nel mare è valso il viaggio.

Non nego di essere stata in acquari o in parchi naturali, dove gli animali hanno spazi più limitati, ma vedere gli animali liberi nel loro ambiente e mostrarli al proprio figlio nel loro contesto naturale ha una valenza fortissima: mi sentivo fiera di me stessa nello spiegare a Baby P. che gli animali devono essere liberi e poi di fatto permettergli di vederlo con i suoi occhi.

Prima della conclusione della gita, e dunque di rientrare alla base, è stato fatto un piccolo giro turistico della città di Taranto: una breve circumnavigazione del golfo di Taranto per poterne ammirare la parte antica e alcune bellezze che vanno dal Ponte Girevole alla città vecchia, dal Castello Aragonese al Monumento al Marinaio d’Italia.

Ho apprezzato molto questa breve visita finale: una piccola parentesi con una presa di coscienza civica, a dimostrazione del fatto che l’associazione, oltre porsi il primo obiettivo della ricerca, ci tiene a sostenere il turismo della propria città.

Qui trovate il video del primo avvistamento delfini che abbiamo fatto (sì la voce che dice “Eccolo, ho visto il naso!” è di Baby P.):

Il costo dell’escursione non è bassissimo ed ammonta a 40€ per gli adulti e a 20€ per i bambini fino a 12 anni (il pranzo a bordo è incluso) tuttavia, se si valuta che con questi soldi si contribuisce alla ricerca, e soprattutto, se si mette in conto l’unicità dell’esperienza, credo siano soldi ben spesi.

So per certo che ci sono lunghe file di attesa per salire a bordo quindi, se vi ho convinto o quantomeno incuriosito, vi consiglio di chiamare il prima possibile e prenotarvi e, se pensate che ormai non sia più stagione, non vi preoccupate l’altro anno hanno fatto gite di dolphin watching fino a dicembre!

Trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale: http://www.joniandolphin.it/