Parigi: Viaggio sola…o no?
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Nella mia precedente vita (nel senso di vita “premaman”) ero solita viaggiare con una discreta costanza: per me “week-end fuori” significava solo fuori Italia e “vacanze lunghe” erano solo quelle fuori dall’Europa. Ogni occasione era buona per prendere dei voli economici (ça va sans dire!) e partire!
Nei miei “w-e fuori” una delle tappe fisse era Parigi.
In un’era in cui fa tendenza partire per mete come l’India piuttosto che il Perù (si veda l’ultima lista dei posti più belli scelti dagli utenti Tripadvisor!), Parigi potrà sembrare una scelta banale ma io ritengo che questa città sia un po’ come quel tubino nero che secondo i guru della moda “devi” avere nel tuo guardaroba.
Andare nella Ville Lumière mi ha sempre regalato una sensazione di benessere: adoro immergermi in quella meravigliosa dimensione densa di malinconia e poesia.
Penso a Parigi e mi viene in mente una vecchia canzone jazz, il primo amore, una foto in bianco e nero, una lettera ingiallita.
Les mots, les mots tendres qu’on murmure
Les caresses les plus pures
Les serments au fond des bois
Les fleurs qu’on retrouve dans un livre
Dont le parfum vous enivre
Cantava Charles Trenet nella canzone Que reste-t-il de notre amour
Non so quante volte avrò percorso gli Champs-Élysées, mangiato pan au chocolat perdendomi tra le gallerie del Marais, sarò andata alla scoperta della Montmartre di Amelie e mi sarò incantata di fronte al Beaubourg chiedendomi se fosse un’opera d’arte o un pugno in un’occhio!
Vi starete chiedendo dove io voglia arrivare con questa premessa ma non disperate a breve arriverò al punto…non si tratta solo di un’ode a Parigi!
Pur di essere assidua nei miei pellegrinaggi nella città di Edith Piaf, ho persino aderito ad un’iniziativa di una insegnante di francese che si diletta nell’organizzare week-end linguistici a Parigi focalizzandosi sul tema dell’Opera.
Si parte per l’appunto dalla scelta di un’opera che si tiene a Parigi e intorno a questa si organizzano le attività: un percorso ludico e linguistico che si sviluppa attraverso concerti, esposizioni, canzoni, passeggiate e cibo..bien sûr!
Negli ultimi anni ho partecipato con una certa assiduità a questo progetto ed anche quest’anno, puntualissimo, è arrivato l’invito a farne parte!
Ho ricevuto un messaggio molto allettante in cui mi si parlava del Cyrano de Bergerac al Teatro Odeon, di concerti in tutta Parigi in occasione della Festa della Musica, di esposizioni al Grand Palais, di passeggiate, caffè e convivialità…e così improvvisamente, in un istinto di ritrovata indipendenza, senza nulla chiedere, le mie mani hanno digitato il messaggio “ Certo, sono dei vostri!”
Non appena il mio dito ha premuto il tasto invio, una vocina ha fatto capolino nella mia testa:
“Scusa? ti ricorderei che sei una mamma adesso, che c’è qualcuno che dipende da te e a cui devi rendere conto. Quella persona che arricchisce la tua vita da circa un anno e ti fa sentire la persona più importante del mondo”
“Ops…”
E così dalla sensazione onnipotente di indipendenza che mi stava avvolgendo sono passata e sprofondata nel baratro del senso di colpa più profondo.
Questo sentimento mi ha lacerato per settimane senza che mi decidessi sul da farsi. Alternavo momenti in cui credevo che passare qualche giorno a Parigi da sola mi avrebbe fatto bene ad altri in cui mi sentivo un’egoista impunita.
Ecco, ora credo che, in linea con questi due stati d’animo, si saranno formate due correnti di pensiero: chi penserà che qualche giorno di indipendenza dalla famiglia non hanno mai fatto male a nessuno e chi invece penserà che sarei una folle ad “abbandonare” mio figlio.
Forse ci sarà una corrente moderata che potrebbe suggerire di partire con Baby P. e cercare di godermi Parigi senza rinunciare alla famiglia.
Oggi siamo al 19 Giugno, la partenza è prevista per domani e io mi ritrovo ancora in questo stato di limbo che mi tortura inesorabilmente… quale sarà la decisione “giusta”? tradire il mio “primo amore” (Parigi) per il mio “amore più puro” (mio figlio)? o concedermi una piccola parentesi di libertà che forse mi aiuterà ad essere più serena e ad affrontare le piccole problematiche quotidiane?
È innegabile che i sensi di colpa li avrai,ma… solo in aereo! All’andata e al ritorno, nel mezzo ci saranno l’Opera, il Trocaderò, Place de la Concorde e l’Orsay devo continuare? Poi tornerai con tanto amore e voglia di coccole e qualche storia in più da raccontare 😉
no ti prego non continuare, altrimenti anticipo il volo hahahaha! A parte gli scherzi sono divorata dai sensi di colpa in questo momento ma credo che hai ragione tu, una volta arrivata (e sapendo che lui sta in buone mani con la nonna e il papa’!) sara’ tutto piu’ facile e quando tornero’ saro’ anche piu’ riposata! Grazie per il commento 🙂
Potresti fare l’esperienza tutta nuova di vedere Parigi con lui, se la cosa non dovesse funzionare puoi sempre ritornarci al prossimo low cost da sola. Senza sentirti in colpa ci mancherebbe! Oppure se ritieni che sia ancora troppo piccino vai sola e lo porti la prossima volta. Ad ogni modo prendi la decisione serenamente perché in entrambi i casi non ci sarebbe nulla di male 🙂
Puoi andare col Baby e con una Baby sitter, una mia amica fa sempre cosi
quella sarebbe la soluzione migliore: cosi’ Baby P. viene e io sono comunque libera ma ora come ora la vedo un po’ dispendiosa per le mie tasche! La prossima volta mi aggrego alla tua amica e alla sua Baby siteer… hi hi hi 😉
Come sempre, grazie per il commento e inizia a pensare di aprirti un blog anche tu 😉
Ciao foxylady80…il fatto e’ che si tratta di un viaggio organizzato con varie tappe in musei, concerti e luoghi dove organizzarsi con un poppante di 1 anno e’ decisamente complicato! Seguiro’ il tuo consiglio e cerchero’ di prendere la decisone serenamente…grazie per la solidarieta’! Ma perche’ il tuo nome rimanda oltre al blog di mamma anche ad un altro con il nome “Storie di Ordinaria follia”? c’e’ solo un post scritto nel 2012 ma e’ scritto molto bene e mi piace 🙂
io credo che il fatto stesso che tu abbia comprato il biglietto “senza fermarti a riflettere” ti dovrebbe far capire che forse hai davvero bisogno di staccare 3 giorni per riuscire a ripartire meglio che mai. Io purtroppo non ho mai viaggiato molto e essendo andata una sola volta a parigi due giorni se tornassi adesso non potrei mai farlo con Cesare, non me la godrei ma io non partirei mai senza mio figlio nemmeno se fossi esaurita cronica. credo solo che sia questione di carattere comunque quindi non preoccuparti, non sei una mamma degenere! Secondo me comunque essendoci già stata spesso potresti provare a portare il cucciolo con te e vedere come va e al massimo rifarlo in un secondo momento da sola se vedi che non è stato “piacevole”. I tentativi vanno fatti e magari fare così ti farebbe sentire meno in colpa (anche se non ti ci dovresti sentire a prescindere)! facci sapere quello che fai e comunque vada buon viaggio :***
Ciao Giada e grazie per la risposta! questa solidarieta’ tra mamme mi sta piacendo molto 🙂 come ho scritto a foxylady si tratta di un viaggio organizzato per “adulti” e con un programma ben definito di attivita’ che non conciliano molto con i bimbi! Voglio sicuramente andare a Parigi con Baby P. per fargliela conoscere, considerando il mio amore spassionato per questa citta’, ma credo che questa non sarebbe l’occasione migliore! Ho ancora 12 ore per decidere 😉
Guarda…io ti direi di andare e non sentirti in colpa! Certo, se Baby P. avesse un mese, neanche a parlarne, ma ha un anno e quindi un weekend te lo puoi concedere e soprattutto meritare! Io la prima volta che lasciai solo Daniele, aveva 9 mesi, mentre con Filippo siamo calati a 6 mesi…mi mancavano un sacco, ma almeno mi sono goduta un paio di giorni di riposo e al ritorno, avevo più energia e voglia di giocare assieme!
Devo ammettere che in questi giorni la stanchezza e’ molta: sto lavorando tanto e Baby P. dorme poco quindi sto accumulando un discreto “esaurimento”. Come ho scritto su twitter ho gia’ lasciato mio figlio di notte per motivi di lavoro ma dato che in questo caso so che andrei per piacere il senso di colpa e’ raddoppiato. Ho ancora 12 ore per decidere anche se la tentazione di partire e ritornare carica e’ molta!! Vi terro’ aggiornate 😉
Bonne voyage, et bonne Paris (sulle note di Trenet)
merci beaucoup! bisous
Bonne voyage, et bonne Paris (sulle note di Trenet)
merci beaucoup! bisous
Ricorda che prima di essere mamma sei una donna. E se da donna senti il bisogno di staccare devi farlo, fa parte dell’istinto materno!
Vedrai, al ritorno sarai una mamma migliore, perchè più serena!!
Divertiti!!!
Ricorda che prima di essere mamma sei una donna. E se da donna senti il bisogno di staccare devi farlo, fa parte dell’istinto materno!
Vedrai, al ritorno sarai una mamma migliore, perchè più serena!!
Divertiti!!!
Sono una mamma che ha ripreso a lavorare che il suo bambino aveva 4 mesi. Questo ha significato viaggiare per lavoro due giorni al mese per eventi e cene di lavoro. Il bimbo non è morto. Ora ha quasi 18 anni e da quando ne ha 8 sta via un week end al mese con i suoi compagni scout. Questo per dire che la lontananza fa bene a tutti. Non sentirti in colpa.
Questo è un vecchio post, anche io ho ripreso a lavorare quando mio figlio aveva 4 mesi ma questo di Parigi era il primo viaggio che facevo da sola e per di più “per piacere” da sola…quindi sai quei bei sensi di colpa (inutili?) di cui solo le donne sono capaci di avere? 😀 ora mio figlio ha 5 anni e ne è nata un’altra che ha 2, ormai sono rodatissima e so che quando sono andata a Parigi da sola ho fatto proprio bene 😉