Bimbi, Musica e Viaggi: i consigli di un educatore musicale infantile
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Parliamo di bambini, di musica e ovviamente di viaggi e scopriamo le esperienze e i consigli di Ugo Valentini, educatore musicale con una comprovata esperienza nel mondo….infantile!
Ho conosciuto Ugo grazie al corso di Musica in Culla che mio figlio frequenta, un percorso educativo basato sulle teorie di Edwin Gordon.
Quando ho saputo che, attraverso degli incontri settimanali, c’era la possibilità di far accostare i bimbi, anche piccolissimi, alla musica attraverso il gioco e soprattutto di fargliela intendere come mezzo di comunicazione non ho saputo resistere e sono andata a fare una “lezione” di prova. La realtà, se possibile, ha superato le aspettative: è stato incredibile vedere con i miei occhi come gli educatori musicali riuscissero a passare dalla teoria alla pratica e l’armonia che veniva trasmessa mi ha letteralmente conquistato.
Come potete immaginare Ugo è uno degli educatori: tra le varie attività ha anche un interessantissimo blog sul tema che vi invito a leggere (lo trovate QUI). Io sono già una sua fan e ho pensato che sarebbe stato interessante farlo conoscere anche a voi con un’intervista. Ovviamente tra le domande poste non manca un collegamento con la musica e la colonna sonora per viaggi con bambini!
Nel suo Blog Ugo si presenta così:
Da piccolo ogni padella che trovavo in cucina si trasformava all’istante in un tamburo, ogni coperchio in un piatto della batteria da suonare con i cucchiai.
Da grande sono diventato un contrabbassista, 7 anni in Conservatorio a Roma e poi in giro per l’Italia a suonare con varie orchestre.
Sempre da grande quando sono entrato all’Orff-Schulwerk ho preso i cucchiai lì per terra e girando e suonando ogni cosa rotonda sono entrato anche nella stanza di Musica in Culla.
(…)
Oggi (da piccolo) mi dedico principalmente all’educazione musicale per l’infanzia e chiedo sempre a tutti i bimbi se nella loro cucina ci sono le padelle.
- Raccontaci meglio delle attività che fai con i bambini:
Una stanza accogliente. Un bel tappeto colorato. Cuscini tutt’intorno. Aspettiamo i bambini entrare insieme a mamma o papà… Eccoli!! Ci sediamo insieme sui cuscini intorno al tappeto e cominciamo a cantare. La Musica è nostra amica e ci accompagna nei movimenti, negli sguardi attraverso i colori (foulard) che volano disegnando l’armonia che ci accarezza leggera.
A scuola di musica succede così, tu lo sai Lucrezia, i bambini insieme ai genitori vivono e apprendono il linguaggio musicale attraverso un’esperienza (tante esperienze) condivisa che “nutre” e fa crescere i bambini (e i grandi). Un’esperienza di gioco che rispetta e si modella sulle varie età dei gruppi che abbiamo a scuola. Un’esperienza di gioco. Si, il gioco è una cosa seria per i bambini (e per i grandi).
- Dimmi, perché consiglieresti di fare un percorso di accostamento alla musica sin dai primi mesi?
Sappiamo, dalle ricerche neuro-scientifiche sempre più dedicate ai bambini piccoli, che la musica favorisce lo sviluppo del cervello. O meglio, aiuta a formare quei collegamenti neuronali che permettono uno sviluppo più rapido del vocabolario espressivo e ricettivo della “persona” bambino.
Fare musica fin da bambini aiuterà l’adulto di poi a stare meglio con le persone, a cercare collaborazione (come in un’orchestra) nel contesto sociale in cui si troverà, sarà un adulto migliore perché avrà vissuto anche la musica insieme al proprio “vissuto”. Scusa il gioco di parole ma secondo me è proprio così: la Musica dei tuoi 3 mesi sarà il tuo sorriso a un anno, le tue esplorazioni a due anni, i tuoi giochi con gli altri bambini a tre anni, il tuo ritmo interiore a sei anni, il tuo ballo a dieci anni, il tuo confrontarti con gli altri a vent’anni, il tuo vivere quotidiano da adulto.
Non importa se sarai un musicista, importa che tu abbia avuto la possibilità di imparare anche il linguaggio della musica.
- Come sai nel mio blog si parla di viaggi con i bimbi e credo che il rapporto tra viaggi e musica sia un connubio interessante, vorrei da te quindi qualche consiglio per “musica da viaggio con bambini”:
- In viaggio per distrarre/rilassare i bambini che tipo di musica consiglieresti? Vuoi fare qualche nome specifico?
La prima cosa che penso è quella di cantare, cantare per i bambini. So che non è facile ma sono sicuro che tutte le mamme e i papà abbiano una o più canzoni preferite. Intendo canzoni del proprio vissuto che riescano a trasmettere ai bambini quelle emozioni che mamma e papà provano cantando. I bambini ascoltano le emozioni… si sintonizzano con l’emozione dei genitori che sanno capire anche il momento adatto per cantare.
In più posso consigliare, riguardo alla tua domanda, l’ascolto condiviso di musiche che abbiamo già ascoltato “a casa”. Il ricordo di una musica “di casa” sarà familiare per i bambini in viaggio dove è tutto nuovo.
Posso fare nomi che mi vengono in mente: le sonate per pianoforte di Mozart, Kind of Blue di Miles Davis, la voce di Aretha Franklin, la fisarmonica di Yann Tiersen dal film “Il favoloso mondo di Amelie”.
- Nelle “trasferte” i bimbi attraversano diverse fasi dalla fame, al sonno, all’euforia, alla stanchezza: consigli di variare la musica in relazione a questi momenti?
Certamente. Associare la musica ad un momento specifico può essere molto utile considerando anche l’obiettivo che abbiamo. Aiutare a prendere sonno, a calmare dopo un momento euforico, a giocare per mangiare. Se riusciamo a stabilire delle routine musicali il bambino potrà riconoscere meglio quel momento e penserà: “Ora si mangia… uffa non mi va… ma senti che bello questo gioco con la pappa che arriva sull’aeroplano di cucchiaio, quanti giri che fa… mi ero divertito molto anche a casa con questo gioco!”
- C’è qualche meta che consiglieresti per via dell’importanza che viene attribuita alla musica? Come sai io ad esempio sono stata a Salisburgo e far entrare Baby P. nella casa di Mozart è stata un’esperienza importante!
Ho letto il tuo post su Salisburgo! Una meraviglia vedere Baby P. che ascolta la musica di Mozart in cuffia!
Lisbona!
Ancora ho davanti a me le scene del film “Lisbon Story” di Wim Wenders e del viaggio che ho fatto lì un po’ di anni fa.
Salire sul tram 28 e farsi trasportare in una bellissima avventura guardando dai finestrini le discese e le salite, i muri e i balconi delle case vicine vicine con i meravigliosi azulejos (le piastrelle di ceramica decorate) celesti, gli scorci e i panorami che si aprono vicino il castello, vale tutto il viaggio. In più ho un ricordo molto chiaro della sorpresa che ho provato ascoltando le persone parlare sul tram. Il portoghese, così ricco di u e di consonanti, ha un suono affascinante molto diverso dallo spagnolo e molto musicale. Sicuramente per i bambini ascoltare una lingua diversa sarà motivo di stupore…
I Madredeus che hanno creato la musica per il film di Wim Wenders possono essere la colonna sonora di un viaggio a Lisbona. La voce di Teresa Salgueiro ci accompagna con la sua formidabile estensione attraverso le salite e le discese della città (con la canzone Guitarra dall’album Ainda), ci fa passeggiare lungo il Tago (il fiume di Lisbona, Tejo in portoghese con O Tejo), ci fa conoscere il quartiere Alfama (con Alfama) e ci fa prendere sonno con la canzone Ainda. Per non parlare poi della tradizione musicale del Fado che viene suonato e cantato tutt’oggi nei locali della città.
Tornando al film di Wenders la cosa comunque più bella sarà ascoltare e farsi guidare dai suoni propri della città… proprio come fa il protagonista che con un microfono si mette alla ricerca dei suoni spesso accompagnato dai suoi amici bambini. Poi c’è quella scena dove fa indovinare i suoni ai bambini… Ecco, ora ho voglia di rivedere il film… anzi, di ascoltare il film.
(Cliccate sull’immagine per vedere la scena di cui parla Ugo)
- Progetti per il futuro?
Futuro, che bella parola! Difficile ma bella…
Ringrazio Ugo per le sue parole, i suoi consigli e per averci fatto sognare un po’ parlando di Lisbona. Che ne pensate? Vi piace l’associazione Bimbi, Musica e Viaggi? La musica vi ha mai aiutato in viaggio con i vostri bambini?
Interessante questo post; delicato e tenero! E poi c’è la mia Lisbona e la sua lingua che amo così tanto, così musicale e forte… bella intervista!
sono davvero contenta che tu abbia trovato il post interessante: anche io credo che Ugo sia riuscito a far passare un messaggio importante ma in chiave delicata. Lisbona mi manca e dovro’ rimediare soprattutto dopo questo post e leggendo tra le righe anche l’entusiasmo che tu metti nel descriverla!
Bellissimo questo post. Interessante e molto utile l’associazione. per quanto riguarda la musica non ho bambini ma ho sperimentato molto con i miei cuginetti e devo dire che durante un viaggio aiuta molto. Buon inizio settimana a presto
grazie per il complimento anche se il merito va piu’ che altro a Ugo 😀 credo anche io che la musica,oltre che piacevole, possa essere anche utile in viaggio con i bambini. Buon inizio settimana a te 😉
E’ un piacere leggere i vostri commenti! Che belle domande Lucrezia 🙂 Grazie per avermi fatto venire voglia di tornare a Lisbona!
si concordo e’ un piacere che altre persone trovino l’intervista interessante, anche perche’ sono la prima ad aver trovato le tue risposte non solo interessanti ma anche utili per i miei viaggi! Grazie ancora per la tua disponibilita’…. mi sa che ci vediamo presto a Lisbona allora 😉
Sìììììììììì 🙂