Berlino con mio figlio tra ricordi, opere d’arte e parchi giochi
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A Berlino ci sono andata anni fa, esattamente nel “lontano” capodanno del 2000: l’Euro entrava in vigore, io ero giovane e spensierata e i ricordi di quel viaggio appaiono molto sfumati. Una parvenza di Alexander Platz al freddo gremita di gente, le immagini sbiadite esposte al museo del Muro di Berlino (quello per intenderci in cui raccontano dei vari tentativi di fuga), l’entusiasmo dei primi kebap mangiati per strada e una metropolitana super funzionante e veloce. Ecco più o meno quello che mi resta di quei giorni passati.
A distanza di “soli” 15 anni sono ritornata a Berlino con la voglia di scoprire meglio questa terra e soprattutto con un bambino di 2 anni.
Ho rispolverato i miei ricordi sfumati, ho approfondito alcune curiosità, visitato nuove attrazioni e soprattutto goduto della Berlino family friendly.
Berlino con bambini – Mitte
Approfittando della festività romana dei patroni di San Pietro e Paolo del 29 giugno abbiamo avuto modo di trascorrere a Berlino 4 giorni intensi. Per la scelta dell’alloggio ci siamo affidati ad Hundredrooms, un meta-motore che permette la ricerca di appartamenti raccogliendo le informazioni da portali diversi.
Il primo giorno del nostro fine settimana tedesco abbiamo voluto fare un giro nel Mitte, il cuore di Berlino, partendo dal Bundestag, passando dalla Porta di Brandeburgo, soffermandoci all’Holocaust – Mahnmal ed arrivando fino ad Alexander Platz.
Un giro nella Berlino “Occidentale”, una full immersion nella parte nuova, per cercare di cogliere lo spirito di questa città: sembrerà banale ma mi ha fatto effetto scorgere, tra un uomo travestito da orso e un baracchino che vende crepes, un angolo con le croci delle persone che hanno provato a scavalcare il muro in quel punto e non ci sono riuscite. Un veterano era pronto a rievocare con i turisti i ricordi di quel momento dietro piccolo compenso: emozioni in vendita…
Nel Memoriale dell’Olocausto ci si perde in un labirinto di lacrime: 2711 pilastri di diversa grandezza per ricordare, come se tutto quello che è presente in quella città non fosse sufficiente.
C’è chi sta appollaiato e scruta, forse davvero rimembrando, chi saltella sprezzante da un blocco all’altro (ma ci sono “controllori” che richiamano all’ordine!) e chi resta perplesso indeciso su quale valore attribuire a quell’opera.
Baby P. ovviamente era troppo piccolo per poter avere idea di quello che stesse facendo ma forse un giorno saprà di aver passeggiato tra le lapidi di un’opera a mio parere sublime seppur fredda ed altera. Direi glaciale.
Ho voluto poi rivedere Alexander Platz: piazza un tempo di valore cruciale per il commercio della città. Si è cercato oggi di riattribuirle quel valore chiamando a raccolta i più noti architetti e chiedendo loro di contribuire alla rinascita. Il risultato, come specificato in quasi tutte le guide, è controverso.
Noi qui, traditi anche da un tempo incerto, ci siamo più che altro soffermati al Legoland all’interno del Sony Center: un biglietto (non troppo economico) che vi catapulterà in un modo lego “fatato” da cui vostro figlio non vorrà più andare via.
Berlino con bambini – il Bundestag e Tempelhof
Il sole stranamente caldo della domenica ci ha però permesso di goderci la cima del Bundestag, il Parlamento Tedesco o meglio di goderci la vista che si ha da lì sopra. L’accesso è gratuito ma per poter entrare è necessario prenotarsi: io ho provato a prenotare una settimana prima ed era tutto “fully booked”. L’anima family friendly di Berlino ci ha tuttavia “graziato”: in caso di famiglie con passeggini o persone con mobilità ridotta infatti i tedeschi chiudono un occhio, non senza sottolineare che sarebbe stato meglio prenotare…
La vista è sensazionale, si ha un panorama a 360 gradi di tutta Berlino e da lì sopra si può davvero apprezzare il patrimonio della città. Ci si può anche baciare 😉
Abbiamo voluto passare poi una domenica da veri berlinesi recandoci al Tempelhof, uno dei primi aeroporti costruiti in Europa e riconvertito nel 2008 in parco pubblico. Da veri viaggiatori non potevamo non essere attratti da un parco del genere.
L’aeroporto, noto per aver rifornito Berlino Ovest di beni di prima necessità dopo il blocco sovietico, è ora un giardino dalle mille possibilità: immaginate un’intera pista di atterraggio che possiate sfruttare per girare in bicicletta o con i rollerblades, per fare barbecue, per far correre i vostri cani e in generale per rilassarvi.
Baby P. l’ha utilizzata soprattutto come mezzo per rilassarsi. Noi invece ci siamo regalati un picnic servendoci al chioschetto di Lena: una selezione di ottimi prodotti biologici a base di patate della baviera, birre al limone e pretzel.
Berlino con bambini – East Side Gallery
Di Berlino Est abbiamo, purtroppo, visto poco e niente: ho però voluto fortemente recarmi all’East Side Gallery, la porzione più lunga di muro esistente arricchita da graffiti di veri e propri artisti, situata nel quartiere di Friedrichshain. Nel 1990, in occasione della caduta del muro, sono infatti stati chiamati a raccolta 118 street artist provenienti da 21 paesi diversi per riempire quella parte con immagini che rievocassero il tema della pace o fossero comunque collegate all’episodio epico della caduta: il risultato è una vera e propria opera d’arte a cielo aperto che merita assolutamente una visita.
Baby P. era incantato nell’osservare le immagini variopinte e rapito dai colori sgargianti, dai dettagli surreali e dall’aspetto fantasioso: si è soffermato di fronte l’immagine della Trabant che sembra sfondare il muro (opera nota come “Test the best”), ha guardato incuriosito le numerose coppie che si baciavano di fronte “The Mortal Kiss” (la raffigurazione del bacio che Honecker e Breznev si scambiarono nel 1979) ed ha contribuito con le sue manine a lasciare il segno.
A ridosso del muro oltretutto si trova un giardino, scorre il fiume Sprea e fa capolino un bar dove potersi fermare per sorseggiare una bibita.
Berlino con bambini – in giro per parchi con Berlino Explorer
L’ultimo giorno, poi, lo abbiamo dedicato ad una visita insolita di Berlino grazie a Berlino Explorer e alla guida sapiente di Zuleika, una ragazza italiana (molto brava e preparata!) che vive in città da diversi anni.
Berlino Explorer organizza diversi tour guidati insoliti ma noi ne abbiamo scelto ovviamente uno a misura di bambino e così, con Zuleika, siamo andati alla scoperta di vecchi scali ferroviari riadattati a parchi. Abbiamo passeggiato lungo i viali del famoso triangolo verde di Berlino, il Parco di Gleisdreieck, posizionato nel raccordo triangolare delle stazioni merci di “Postdamer” e “Anhalter” , tra aree gioco originali, sopraelevate di treni e antichi binari.
Siamo poi andati alla scoperta del meno noto parco naturale di Schöneberger, leggermente dislocato rispetto al centro: in questo parco, sviluppatosi su un nodo ferroviario in disuso, alcuni edifici dell’epoca sono stati mantenuti ed in particolare è rimasto il capannone per le locomotive, un area di 4000 metri, che viene utilizzato attualmente per diverse forme di rappresentazioni artistiche.
Baby P. montava sulla grande locomotiva , correva lungo le rotaie, sbiascicava parole di fronte i segnali ferroviari ed entrava sospetto dentro le gallerie.
Un’esperienza unica ed originale che raccomanderei a tutti e che mi ha fatto scoprire una Berlino diversa che forse non avrei mai conosciuto .
Berlino con bambini – Ci torniamo?
A distanza di 15 anni ho quindi finalmente apprezzato una città bella e forte, dura e dagli aspetti controversi. Non sono ancora riuscita a scoprire il lato più intimo di Berlino e ci sono ancora molti angoli che vorrei visitare. Ma sicuramente ora la sensazione è diversa: non più un ricordo sbiadito di una città fredda ma la sensazione di una città che sa essere altera ma anche delicata, dai mille aspetti, e resto con la voglia di approfondire la mia “conoscenza” con l’idea comunque di aver permesso a mio figlio di visitare un luogo meraviglioso.
P.S. Ed ora corro a rivedere il film “Goodbye, Lenin” in cui un figlio premuroso fa di tutto per non far realizzare alla madre malata dell’avvenuta caduta del muro di Berlino, augurandomi che un domani mio figlio sappia essere altrettanto “devoto” e “premuroso” e riassaporando le sensazioni provate a Berlino!
io non vedo l’ora di tornarci per l’ennesima volta. l’anno scorso con i miei figli (un po’ più grandi del tuo 8-12 anni) ci siamo stati quattro giorni e anche i bambini l’hanno molto amata. Tempelhof è stata una bellissima scoperta!!!!! che fascino questa città!!!! ciao!!!!
Ciaooo! Ti ho pensato molto perchè come ho appena scritto su facebook è grazie a te se ho scoperto l’esistenza di Tempelhof e se ho fatto un picnic lì…quindi grazie di tutto!! hai proprio ragione questa città è davvero affascinante, non vedo l’ora di riportarci mio figlio più grande 😉
Premetto che è un commento lungo (quindi scusami fin d’ora l’effetto “appallamento”), ma ogni volta che si parla di Germania e, soprattutto, di Berlino il mio coinvolgimento emotivo è piuttosto alto. Mia nonna paterna era tedesca, mio padre vive lì e io fin da piccola ci sono andata tantissime volte (fin dalla caduta del muro!). Berlino è una città controversa, va visitata più volte, va capita, va apprezzata nel suo essere “dura” e, al tempo stesso, “malinconica” nel suo cemento e nei monumenti ricostruiti, perché Berlino è ricostruita, come città, come popolazione e, ancor di più, come identità. In questa città che fu divisa, albergano più anime: quella avveniristica, quella “della riscossa” e anche quella della “Centro Europa” più tradizionale, fatta di fiabe, racconti e amore per i bambini. “Goodbye, Lenin” bene rappresenta questa sua molteplicità ed è uno dei miei film preferiti (hai fatto venire voglia anche a me di rivederlo!)!!! Per il resto, davvero, tornaci e scrivici altri articoli (che così poi io mi emoziono!), anche via auto (lo so è massacrante) è bello, perché si può percorrere la romantic strasse, un percorso particolarmente adatto a famiglie con bambini, perché disseminato di castelli, boschi, borghi medievali, parchi (dove è possibile praticare il più delle volte bird watching o altri sport), antiquari e negozi di giocattoli (vintage). Io la feci proprio per arrivare a Berlino (appena riunita) da piccolissima e ancora oggi (anche se sono stata un po’ ovunque) rimane una delle vacanze più belle che abbia mai fatto. Grazie per i tuoi articoli!!! Mi piacciono sempre moltissimo :)! Frankie
Grazie a te del tuo commento! Il fatto che fosse lungo mi ha solo fatto piacere, altro che appallarmi! Non sapevo del tuo collegamento con Berlino, se no ti avrei chiesto dei consigli. Hai reso benissimo l’idea, si vede che la conosci bene: è vero si tratta di una città ricostruita con un’identità altrettanto ricostruita ed hai ragione è davvero malinconica. Nel mio bilancio finale ho capito che sì la città mi piace ma che devo assolutamente tornarci perchè non sono riuscita a coglierla fino in fondo, anche se mi rendo conto che è una bella città. Io ADORO Goodbye, Lenin: adoro tutto di quel film, la trama, le musiche, i personaggi e ovviamente la città di sfondo! 😉 Grazie ancora e grazie per i complimenti, molto apprezzati! Love
Andrò a Berlino fra 10 giorni con le mie due bimbe gemelle (7 anni), ho già stampato il tuo racconto per portarmelo dietro. E molto carino ed interessante…e poi, mi piace leggere chi scrive su un blog. Anche io ne ho aperto uno da pochissimo si chiama: gemelleinviaggio.blogsot.it !!!!!
A Berlino non siamo mai stati e, francamente, non vedo l’ora di conoscere questa città.
Continuerò a seguirtiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!
Grazie per i consigli!
Luana
ma che bel messaggio, hai rallegrato il mio venerdì! che bello che hai stampato il mio articolo, mandami una foto se puoi da Berlino 😀 spero il mio articolo ti sia di aiuto, davvero! Io ho amato Berlino con mio figlio! Ora corro a vedere il tuo blog 😉